Teolog i teologia nie mogą poznać Boga prawdziwego i Żywego bez wiary

Il teologo e la teologia non possano conoscere ed entrare nella comunione con Dio vero e vivo senza l’esperienza della fede, carita e speranza, con l’aiuto dello Spiritu Santo: „Poiche senza la fede e impossibile essere graditi a Dio” (Eb 11, 6); „Or la speranza non rende confusi, perche l’amor di Dio e stato Sparso nei nostri cuori per lo Spirito Santo che ci e stato dato” (Rm 5, 5). Dobbiamo affermare che la risposta del’uomo alla Rivelazione di Dio non puo essere limitata solamente alle parole ricevute dalla Sacra Scrittura, Tradizione e dottrina del Magistero della Chiesa, senza l’esperienza delle profondita del Mistero di Dio nella fede, carita e speranza dentro la comunita credenti della Chiesa col suo Magistero. La costatazione dell’autore di questa riflessione dimostra che teologo e teologia; „non possano essere graditi a Dio” e creativi per l’uomo senza detta esperienza, senza l’esperienza della viva prezenza di Dio della Rivelazione Judeo-Cristiana nella fede, carita, e speranza sopranaturale; nelle virtu teologali con l’aiuto dello Spirito Santo, che crea del „io” vecchio un „Io” nuovo – un soggetto nuovo – corrispondente al’ Mistero di Dio: „e non son piu io che vivo, ma e cristo che vive in me” (Rm 5, 5).

A theologian and theology cannot cognize the true and living God, and enter a communion with Him without the experience of faith, love and hope through the intervention of the Holy Spirit, as “without faith it is impossible to please God” (Heb 11:6). “And hope does not put us to shame, because God’s love has been poured out into our hearts through the Holy Spirit, who has been given to us” (Rom 5:5). It should be stated that a man’s reply to God’s Revelation should not be only limited to the words taken from the Holy Bible, Tradition and the Magisterium of the Church without experiencing God’s profoundness and mystery in faith, hope and love within the community of the Church’s believers along with the Magisterium. The statement made by the author of the present reflection shows that for a theologian and theology “it is impossible to please God” and to be creative for mankind without this experience, without the experience of the living presence of God’s Judeo-Christian Revelation in supernatural faith, love and hope, in theological virtues of the Holy Spirit, who from the “I” of the man of the past creates a new “I”, a new subject responding to the mystery of God, who may say: “I no longer live, but Christ lives in me” (Gal 2:20).